mercoledì 14 maggio 2014

ANIME DI ANIMA-LI

A CASALE MONFERRATO IN PRIMA NAZIONALE: “ANIMA-LI”
Sabato 17 maggio alle ore 18:30, nella Chiesa dei SS Pietro e Paolo, in via Paleologi, Casale Monferrato, verrà inaugurata la mostra personale di Patrizia Fratus 


Una processione silenziosa di nove “anime” attraversa la navata centrale della chiesa.
In silenzio, alcuni animali si dirigono verso l’altare dove ad attenderli c’è “il “cuore, per ritrovare il loro senso e riacquistare la pace dopo tanto peregrinare.

Bianchi, sono tutti bianchi, gli animali della Fratus, perché gli “ Anima-li”sono esseri puri. La loro direzione è ben precisa, non lasciano più impronte sulla terra perché, loro come noi, abbiamo perso il contatto con la Grande Madre. Non più zampe che consumano i loro passi sui sentieri dell’esistenza ma, rotelle che non hanno freni, segno di sconnessione con la natura. 
Patrizia Fratus con “ Anima-li” ci consegna una nuova riflessione.
Anima-li” non è una provocazione, l’animo della Fratus ed il suo cammino non la portano alla denuncia ma, semplicemente,  ad offrire il suo pensiero, la sua essenza, il suo percorso condividendolo con gli altri.
Gli “ Anima-li” trovano naturalmente la loro disposizione nella chiesa, ognuno riprende il suo spazio, l’ordine trova conferma solo nell’inizio e nella fine dove, ad aprire un’elegante giraffa e a chiudere la Grande Madre.
Seppur immobili, il movimento degli “ Anima-li” è velocissimo come il ciclo rappresentato dal loro numero: il  nove. Il cerchio del cielo che va verso la  terra,  la potenza del supremo che dall’alto scende ed incontra l’umanità.
La giraffa in testa alla fila, dall’alto domina, osserva e protegge chi la segue in un gioco discrasico dimensionale: una piccola balena, che oltre a rappresentare il più antico mondo marino, è anche la nostra memoria storica che proviene degli abissi.
Una scimmia ormai stanca insegue correndo a quattro zampe la giraffa e la balena. La faticosa rincorsa verso la verità le ha fatto perdere ciò che amava, costringendola a portandosi dietro un pesante fardello.
Il pettirosso invece, non ha paura. Il pettirosso si ripresenta ogni anno nel giardino di Patrizia, le si avvicina, le canta i suoi moti e non ha paura. Il pettirosso è il coraggio.  Il coraggio che dobbiamo avere per affrontare le nostre scelte.

 La Grande Vecchia, la tartaruga al centro della fila, nel centro della navata, il centro della vita. La terra, il nostro ombelico, dove tutto si muove dove tutto è energia. La Grande Vecchia nonostante la stanchezza e le malattie che di tutti noi porta sulle sue spalle, cammina in centro per mantenere la sua funzione di perno attorno al quale gravitano gli altri universi.
Appena dopo la Grande Vecchia, il miglior amico dell’uomo, il cane, al quale abbiamo tolto la dignità di animale, l’ abbiamo umanizzato, l’abbiamo costretto a vivere con noi secondo il nostro volere, privandolo del posto che la natura gli aveva assegnato.
L’asino e la sua nobiltà, il diverso che legge più profondamente l’altro proprio perché differente e chi non lo comprende, erge le sue barriere precludendosi la possibilità della scoperta dell’altro.
La foca, la congiunzione perfetta dei due mondi, per metà terrestre e per l’altra metà marino, simbolo dell’emotività e dell’immaginazione, mammifero notturno che guida gli altri nel cammino attraverso le tenebre della notte.
A chiudere la processione: la Grande Madre. Una donna, colei che dona la vita. Anch’ella animale come quelli che la precedono. Incede con incertezza, in bilico precario sulle sue lunghe ed esili gambe. Le mani protese verso l’avanti quasi ad avvertirci di fare attenzione, di guardare dove stiamo andando, di seguire la fila, di seguire le altre anime perché loro hanno trovato la giusta direzione, il giusto luogo, il tempio dello spirito.
Gli  “ Anima-li” di Patrizia Fratus erano nelle sue mani già da molto tempo poi, un richiamo profondo che proveniva da secoli di storia, viene finalmente ascoltato e,  per uno strano gioco del destino, trova la sua concretezza quantica in un luogo sacro.
Anima-li”  è metterci in ascolto con il divino che è in noi, perché Lui, creandoci a sua immagine e somiglianza, aveva già predisposto per noi un disegno molto più alto.
 “ Anima-li” non è un’installazione, è un preghiera che viene sussurrata, è un’esortazione a destarci dal torpore, è indicare la direzione per far pace con noi stessi, il nostro universo e la nostra Grande Madre.

Anima-li”  è contemplare con rinnovato stupore e gratitudine la magnificenza di tutto ciò che ci circonda e che ci è stato donato.











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