Sguardi ammiccanti e
seducenti ti osservano, ti fissano, ti
interrogano.
Bocche che sussurrano e ammaliano, espressioni corporee che comunicano
all’inconscio.
Poi, con un gran chiasso arriva il colore: tanto, deciso,
determinato, contenuto in un 100x100.
Un eccesso trattenuto
perché quello che può sembrare una
festa, un carnevale, in realtà è un grido secco, tagliente e sofferente che si traduce in un messaggio forte e chiaro:
FRAGILE .
ICONE POP, la mostra di Emiliano Cavalli che torna nella sua città,
Casale Monferrato, con una personale
nella chiesa dei SS Pietro e Paolo.
Ho amato Cavalli
prima di conoscerlo, ho amato da subito le sue dive, tutte meravigliose, tutte
POP ,tutte con un comun denominatore: la velata tristezza del loro sguardo.
Una malinconia che
non si coglie subito perché in modo
scaltro veniamo fuorviati dai
colori, dai personaggi, dai testi.
Cavalli gioca con lo spettatore, e si “protegge” . Ci induce a pensare
che lui è totalmente lì dentro , nei suoi quadri ma, in realtà, tutta la sua
essenza è un qualcosa che sta
fuori dalla tela e che viene ad essa applicata, un semplice nastro adesivo con scritto: FRAGILE.
Più di un segno
identificativo, più di una firma, oltre l’autoritratto, un vero e proprio outing
della propria fragilità e di quella delle sue icone.
Subdola vittima e crudele carnefice nello stesso istante.
Mostra il nervo scoperto, invita a prendersi cura di lui,
dei suoi quadri, della sua essenza. Ci suggerisce di fare attenzione e non farlo soffrire perché, in un suo gioco perverso, da colui
che subisce un torto, sollevandosi da ogni responsabilità, andrà a giocare con
i vostri sensi di colpa, perché con i suoi già ci gioca da tutta una vita.
Masochismo, narcisismo e
sadismo in perfetto equilibrio come l’armonia del tratto, il
bilanciamento dei colori e la fuga nei testi.
Non tutto è così comprensibile di Cavalli, in lui come nei
suoi dipinti una parte sfugge, sembra che sia tutta lì ed invece non lo è.
Cerchi di intuirlo e
di provocarlo, vorresti tendergli delle trappole per bloccarlo e guardarlo
dentro, invece, ti trovi col fiato corto a rincorrerlo ed allora ti immergi
nuovamente nelle sue opere per cercarne un varco, nel cromatismo per essere
rassicurato, nelle vite delle sue “femmine” per trovare te stesso .
Senza chiedere il permesso e senza tanti giri di parole le
ICONE POP entrano dalla navata centrale della
chiesa dei SS Pietro e Paolo di Casale Monferrato e si sistemano al posto delle
icone cristiane. Anche le ICONE POP hanno i loro fedeli, sono venerate e sono
simboli di una vita che seppur costellata da successo, gloria e fama , hanno
sofferto, hanno portato la loro croce e si sono sacrificate.
Tutte bellezze del
nostro tempo, non sono personaggi ma
“espressioni” tra cui: Anna Magnani, Frida Kahlo, Mariangela Melato, Mina,
Callas, Diana ed un solo ritratto maschile quello di Pasolini, l’unico di cui
non si vedono le labbra, dove lo sguardo non ha filtri, è profondo, intenso, potente.
Non fatevi ingannare e fate attenzione: la bellezza dell’essenza
è FRAGILE, abbiatene cura. FRAGILE.
SIGILLO DI SICUREZZA
Dal 14 marzo al 13 aprile
Via Paleologi Chiesa dei SS. Pietro e Paolo Casale Monferrato
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