venerdì 19 aprile 2013

I TESORI PREZIOSI DEL DUOMO PORTATI ALLA LUCE





Nelle giornate di sabato e domenica 23 e 24 Marzo, il Fai (Fondo Ambiente Italiano) ha avuto il tradizionale appuntamento delle "giornate di primavera".
In Alessandria la nuova delegazione si è impegnata ad aprire i Forni della Cittadella e ha esposto 2 oggetti che fanno parte del tesoro del Duomo di Alessandria e sono: le reliquie della Sacra Croce e la Sacra Spina della corona di Cristo.
La reliquia della Croce arriva in Alessandria nel 1208 e viene donata l' 11 dicembre 1208 alla città nella persona del potestà della città Alberto Fontana attraverso strumento notarile di Opizio De Reversatis.
Lo stesso giorno vengono estratte le famiglie nobili che se ne prenderanno cura,2 per contrada.
A quel tempo le contrade in Alessandria erano: Rovereto, Gamondio, Borgoglio o Bergoglio, e Marengo.
Le famiglie invece incaricate di questa importante custodia erano: Trotti, Pettenari, Calcamuggi, Ghilini, Plana, Robutti, Squarciafichi e Colli.
Queste famiglie se ne presero cura per più di 450 anni e furono solo 5 famiglie, quelle superstite, che nel 1619 commissionarono il reliquiario.
Nella cattedrale di Alessandria vi è un affresco che ricorda l'episodio del dono della reliquia e si trova in una lunetta sul fronte della cappella della Salve, ben visibile dai piedi dell'altare principale.
La Spina invece arriva ad Alessandria in seguito al sacco di Roma nel 1527.
Venne acquistata dal soldato che la portò ad Alessandria da un nobile certo Castellino Colli che molto probabilmente era un appartenente alla stessa famiglia Colli estratta nel 1208 per la custodia della reliquia della Croce.
Alla sua morte, venne lasciata in eredità alla chiesa di San Pietro in Borgoglio dove rimase fino al 1542 quando venne trasportata in cattedrale per volontà del vescovo Ottaviano Guasco.
Entrambe le reliquie vennero trasportate dalla vecchia cattedrale nella chiesa di Sant'Alessandro nel 1803, in seguito all'abbattimento voluto da Napoleone e successivamente vennero trasportate nel Duomo attuale, dove, ancora oggi sono conservate.
Alessandro Capra



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