giovedì 2 maggio 2013

AENO: LA NOSTRA NOTTE PRIMORDIALE

Un tavolo bianco, un gruppo di amici, progetti, chiacchiere ad un certo punto Emanuela, quasi inconsciamente tira fuori dalla borsa una piccola scatola trasparente contenente una penna stilografica, alcuni  cartoncini e comincia a tracciare linee, segni, riempire vuoti, creare spazi, dando vita ad un groviglio di sensazioni primordiali, che smuovono le viscere.
Non potevo che rimanerne rapita. 
Curioso sulla sua pagina facebook e: "bum!" dentro, al centro dello stomaco, nel profondo, così, senza pensarci troppo.
 Le sue opere mi sono penetrate nell'intimo più inconscio ed hanno cominciato a sussurrarmi, parlarmi, scrollarmi, violentarmi, sedurmi, stordirmi, incantarmi.
 Nero, serpenti, rosso, mostri, china, animali, carta. 
Un baccanale, tanto e tutto insieme, lì su un foglio che diventa eco di parole soffocate.
 Matericità di un viaggio onirico, quello che si spinge a forza nel più profondo dell'anima per non farlo venire fuori, per non ascoltarlo e non dover fare i conti. 
Puoi scappare quanto vuoi, ma tanto Aeno ti prende. Non gli sfuggi. 
I disegni di Emanuela Serafino ti "stanano".


Poi un viaggio, Emanuela ed io,
Alessandria Torino andata e ritorno, troppo pochi i chilometri, troppe cose da dire, infiniti mondi da esplorare, piani paralleli che si intersecano e fuggono per poi ripiombare.

AENO: la sua firma, un ideogramma. 
Semplicemente AEmanuela SerafiNO a sottolineare la sua identità ma, forse, anche negarla con un NO, profondo e definitivo.




"Il rosso è il solo colore oltre il nero che posso ammettere"


 

"Inizio con piccoli segni concentrici, poi comincio a vedere cose e le tiro fuori, lascio uscire quello che viene. Non potrei mai disegnare quello che non vedo, i miei mostri sono reali, esistono perché li immagino."
Emanuela Sarfino bella, affascinate, luminosa, empatica viene fagocitata da AENO che è essenza, metamorfosi che parte da elementi inconsci e costruisce una realtà conosciuta, ascolta i mostri  e ne dà un senso, entra dentro l'inconscio delle persone e delle cose e come un prestigiatore sul palcoscenico che con un tocco teatrale, toglie il velo nero così, in un sol colpo. 
Disegna, crea, trasforma in uno stato di trance e non potrebbe essere diversamente.
Silenzio e solitudine   per ascoltare le voci, le "nostre" voci e dar loro corpo e vita.




Più volte durante il viaggio in una notte che è diventata magia pura, mi sono chiesta con chi mi stavo relazionando se con Emanuela, con Aeno o con quale delle altre sue tante anime. 

Guardo e riguardo le sue opere, una ad una, piano piano.
 La stessa è mille quadri differenti in un istante, la "viviseziono" e subito prende spazio un' altra realtà,
 così, all'infinito, ritmicamente come una danza tribale. 

 Amo i serpenti, secondo la cultura Maya sono animali divini, l'essenza della perfezione perché sintesi della trasformazione e dell'unione dei due generi quello maschile e quello femminile, AENO invece, ne ha paura e per un gioco perverso li disegna esorcizzando i sui demoni parlando ai nostri istinti.

Un rimando ad un tratto primitivo, aborigeno, semplice nella sua levatura e nei suoi messaggi. 
La furia pura del proprio daimon si connette a quello di tutti noi attraverso un filo rosso che è il serpente della trasformazione che in alcuni è consapevole ed in altri ancora nascosto nei tratti neri, decisi, che ti squartano come con un'accetta per liberarti  e darti un'altra forma, un altro stato, un'altra dimensione, una nuova essenza. 

Per info: aenoart@@virgilio.it


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