Amo il pane, la sua fragranza mi riporta sempre alla mia infanzia e alle storie che mi raccontavano i miei nonni quando durante la guerra sfornavano il pane per tutto il paese .
Il panettiere è uno di quei mestieri che mi affascinano.
Impastare, creare e "nutrire" gli altri ha un qualcosa di magico.
Il pane, le nostre radici, la nostra storia e dall'incontro
con il Presidente di Confagricoltura Piemonte Gian Paolo Coscia scopro con entusiasmo il progetto:
"Grano di Alessandria".
Da cinque anni nei terreni della nostra provincia si sperimenta, studia, seleziona in modo scientifico, grazie all'ausilio tecnico della Cadir Lab di Quargnento, un particolare tipo di grano adatto alla panificazione.
"La nostra provincia oltre a detenere il record delle DOCG, è la prima in Italia per estensione di superficie coltivata a cereali, produciamo oltre 2 milioni di quintali di frumento sia per il mercato interno che per l'esportazione" ricorda il Presidente Gian Paolo Coscia " e proprio per questo motivo abbiamo pensato di creare una particolare miscela di farina, con determinate caratteristiche, adatta alla panificazione, con l'intento di poter fornire al cittadino un prodotto alessandrino al 100% ."
A questo progetto, finanziato dalla Camera di Commercio di Alessandria, aderiscono le associazioni agricole, l'associazione degli artigiani panificatori,i centri di stoccaggio e i mulini della provincia;
"una filiera tutta nostra, dove territorialità, rintracciabilità e qualità sono garantiti da un protocollo che ne assciura la provenienza e soprattutto la loro genuinità."
"Il grano di Alessandria" .
Mi piace l'idea di andare dal panettiere e sapere che il pane che ho acquistato sia risultato di un processo dove ogni passaggio: dall'individuazione del terreno, alla semina, per poi passare al mulino ed alla distribuzione della farina ai panificatori, sia un prodotto tutto nostro.
...dacci oggi il "NOSTRO" pane quotidiano...ma solo se è alessadrino al 100%.
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