Sul palco due donne, Giusy Barone e Laura Tartuferi, danno voce e corpo alle anime di Billie Holiday: una Billie bambina e una Billie adulta, Lady.
Con loro, Gege Picollo scandisce la colonna sonora e, attraverso suoni, rumori e melodie, apre i cassetti della memoria della Holiday ripercorrendo le drammatiche tappe dalla sua vita, dall’infanzia, all’adolescenza, fino alla maturità, che diventeranno la musica dalla sua anima e delle sue canzoni. Un’anima rotta, la sua, in tanti pezzi, messa così spesso a dura prova, ma nonostante tutto un’anima coraggiosa che cerca di riaccordarsi con le note della vita per non impazzire.
Billie Holiday è stata una delle più grandi cantanti di blues e jazz, e ha lasciato un segno
indissolubile nel panorama musicale internazionale. A lei si sono ispirate Janis Joplin,Nina Simone e Diana Ross, la impersonò nel film “La signora del blues” tratto dalla sua autobiografia.
Una vita, quella della Holiday, segnata da sofferenze e abusi fin da piccola: la cugina Ida la picchia, usando frusta e pungi, e pure i cugini e la nonna la maltrattano. A soli dieci anni subisce uno stupro e per questo motivo viene rinchiusa in un istituto cattolico, mentre Mr Dick, lo stupratore, si becca solo 5 anni di carcere.
Fino ad arrivare ad incidere dischi con le più importanti orchestre e a solcare le scene internazionali. Soprattutto, fu tra le prime cantanti nere ad esibirsi assieme a musicisti bianchi, superando così le barriere razziali.
Laura Tartuferi e Giusy Barone ci regalano uno spaccato della sua vita: grazie alla loro
interpretazione prendono vita le diverse anime di Billie, ma anche tutti i personaggi che hanno segnato così duramente la sua esistenza: la zia aguzzina, il suo stupratore Mr Dick, la tenutaria del bordello Madame Florence, la sua carceriera, e tanti altri…
Uno spettacolo, quello degli Stregatti, che colpisce e affascina. Difficile non calarsi, almeno per un momento, nei panni di Billie Holiday: donna simbolo di grande forza, che si affida alla musica come via d’uscita per non impazzire, che usa la musica come strumento per difendersi dai suoi aguzzini e che con la musica combatte il razzismo.
“Lady giorno ha occhi come diamanti , Lei vede la verità dietro le bugie, Angelo … Lei dice che è il cuore, Il cuore e l’anima…Un angelo nei panni del diavolo!” Con Angel of Harlem gli U2, alla fine degli anni Ottanta, rendevano onore ad una grande cantante, ad una grande donna.
Enrichetta Duse
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