A CASALE MONFERRATO IN PRIMA NAZIONALE: “ANIMA-LI”
Sabato 17 maggio alle ore 18:30, nella Chiesa dei SS Pietro e Paolo, in
via Paleologi, Casale Monferrato, verrà inaugurata la mostra personale di
Patrizia Fratus
Una processione silenziosa di nove “anime” attraversa la navata centrale della chiesa.
In silenzio, alcuni animali si dirigono verso l’altare dove
ad attenderli c’è “il “cuore, per
ritrovare il loro senso e riacquistare la pace dopo tanto peregrinare.
Bianchi, sono tutti bianchi, gli animali della Fratus, perché
gli “ Anima-li”sono esseri puri. La
loro direzione è ben precisa, non lasciano più impronte sulla terra perché,
loro come noi, abbiamo perso il contatto con la Grande Madre. Non più zampe che
consumano i loro passi sui sentieri dell’esistenza ma, rotelle che non hanno
freni, segno di sconnessione con la natura.
Patrizia Fratus con “ Anima-li”
ci consegna una nuova riflessione.
“ Anima-li” non è
una provocazione, l’animo della Fratus ed il suo cammino non la portano alla
denuncia ma, semplicemente, ad offrire
il suo pensiero, la sua essenza, il suo percorso condividendolo con gli altri.
Gli “ Anima-li” trovano
naturalmente la loro disposizione nella chiesa, ognuno riprende il suo spazio,
l’ordine trova conferma solo nell’inizio e nella fine dove, ad aprire
un’elegante giraffa e a chiudere la Grande Madre.
Seppur immobili, il movimento degli “ Anima-li” è velocissimo come il ciclo rappresentato dal loro
numero: il nove. Il cerchio del cielo
che va verso la terra, la potenza del supremo che dall’alto scende
ed incontra l’umanità.
La giraffa in
testa alla fila, dall’alto domina, osserva e protegge chi la segue in un gioco
discrasico dimensionale: una piccola balena, che oltre a rappresentare il più
antico mondo marino, è anche la nostra memoria storica che proviene degli
abissi.
Una scimmia ormai stanca
insegue correndo a quattro zampe la giraffa e la balena. La faticosa rincorsa
verso la verità le ha fatto perdere ciò che amava, costringendola a portandosi
dietro un pesante fardello.
Il pettirosso invece,
non ha paura. Il pettirosso si ripresenta ogni anno nel giardino di Patrizia, le
si avvicina, le canta i suoi moti e non ha paura. Il pettirosso è il coraggio. Il coraggio che dobbiamo avere per affrontare
le nostre scelte.
La Grande Vecchia, la
tartaruga al centro della fila, nel
centro della navata, il centro della vita. La terra, il nostro ombelico, dove
tutto si muove dove tutto è energia. La Grande Vecchia nonostante la stanchezza
e le malattie che di tutti noi porta sulle sue spalle, cammina in centro per
mantenere la sua funzione di perno attorno al quale gravitano gli altri
universi.
Appena dopo la Grande Vecchia, il miglior amico dell’uomo, il cane, al quale abbiamo tolto la
dignità di animale, l’ abbiamo umanizzato, l’abbiamo costretto a vivere con noi
secondo il nostro volere, privandolo del posto che la natura gli aveva
assegnato.
L’asino e la sua
nobiltà, il diverso che legge più profondamente l’altro proprio perché
differente e chi non lo comprende, erge le sue barriere precludendosi la
possibilità della scoperta dell’altro.
La foca, la
congiunzione perfetta dei due mondi, per metà terrestre e per l’altra metà
marino, simbolo dell’emotività e dell’immaginazione, mammifero notturno che guida
gli altri nel cammino attraverso le tenebre della notte.
A chiudere la processione: la Grande Madre. Una donna, colei che dona la vita. Anch’ella
animale come quelli che la precedono. Incede con incertezza, in bilico precario
sulle sue lunghe ed esili gambe. Le mani protese verso l’avanti quasi ad
avvertirci di fare attenzione, di guardare dove stiamo andando, di seguire la
fila, di seguire le altre anime perché loro hanno trovato la giusta direzione,
il giusto luogo, il tempio dello spirito.
Gli “ Anima-li” di Patrizia Fratus erano nelle
sue mani già da molto tempo poi, un richiamo profondo che proveniva da secoli
di storia, viene finalmente ascoltato e, per uno strano gioco del destino, trova la sua
concretezza quantica in un luogo sacro.
“ Anima-li” è metterci in ascolto con il divino che è in
noi, perché Lui, creandoci a sua immagine e somiglianza, aveva già predisposto per
noi un disegno molto più alto.
“ Anima-li” non è un’installazione, è un
preghiera che viene sussurrata, è un’esortazione a destarci dal torpore, è indicare
la direzione per far pace con noi stessi, il nostro universo e la nostra Grande
Madre.
“ Anima-li” è contemplare con rinnovato stupore e gratitudine
la magnificenza di tutto ciò che ci circonda e che ci è stato donato.
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